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Archive for settembre 2018

Eravamo già stati alla scuola “Massalongo” qualche anno fa, per dipingere dei pannelli con i bambini, e ci ha fatto piacere tornare quest’anno, nell’ambito della Kidsuniversity.

Insieme a bimbi, genitori, collaboratori scolastici e volontari, sabato e domenica 22-23 settembre abbiamo pitturato una lunga palizzata che sicuramente è la più bella e colorata di Verona! Giudicate voi dalle foto sotto…

Prima:

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Durante e dopo:

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(Grazie Greta per aver tenuto un effettivo diario di bordo). 

 

                                                  CAMPO DI VOLONTARIATO

                                                    dal 22 al 28 luglio 2018

 

                                                          INTRODUZIONE

È iniziato tutto quasi come un gioco. Durante una normalissima lezione, la professoressa Coppi ci ha parlato di questo progetto e così io, Rosa, Sara, Deborah, Emanuela ed Enrico abbiamo deciso di mandare una mail ad Anna. Ci ha risposto quasi immediatamente, eravamo davvero felici ed emozionati, non potevamo credere che avesse accettato così in fretta. Così, abbiamo organizzato un incontro con Anna il 23 maggio, è stato lì che l’abbiamo conosciuta.

Purtroppo il giorno prima della partenza Deborah ha dovuto rinunciare a partire con noi, in quanto ha avuto dei problemi nel rinnovare la carta d’identità e di certo senza documento non poteva partire.

Così mi è venuta la folle idea di chiedere se al posto suo potesse venire Kai. Ho mandato un messaggio ad Anna e lei ha detto sì! Ed è stato così che lui si è aggiunto al nostro gruppo.

A dire il vero, eravamo un po’ spaesati, non sapevamo bene cosa ci attendesse al nostro arrivo e ci ponevamo diverse domande, formulavamo varie ipotesi, ma mai avremmo immaginato di divertirci così tanto.

22 luglio: IL GIORNO DELLA PARTENZA

 Sembrava impossibile credere che proprio il giorno della partenza, quel giorno che aspettavamo da mesi, coincidesse con lo sciopero dei treni. Noi, il gruppo di Verona, ci siamo incontrati alle 8.30 all’ingresso centrale della stazione Porta Nuova, il programma era di prendere il treno per Mestre delle 9.21.

Esattamente alle 9.18 l’altoparlante annuncia che il nostro treno è in partenza e possiamo tirare un sospiro di sollievo, ma solo per poco: falso allarme! Solo 2 minuti dopo una nuova comunicazione ci informa che il treno è stato cancellato. Un attimo di gioia seguito da fastidio. Trenitalia si è divertita a scherzare con noi.

Infine, siamo partiti con un’ora di ritardo, alla quale se n’è aggiunta un’altra a Mestre perché, ahimè, anche il secondo treno era stato cancellato.

Siamo arrivati a Trieste dopo le 15 e abbiamo preso il pullman diretto a Rijeka solamente alle 16.30.

È stato un lungo viaggio, ma ce l’abbiamo fatta!

Paolo è venuto a prenderci dopo una mezz’oretta con il mitico pulmino ed al nostro gruppo si sono aggiunte Jelena e Simonetta.

Siamo arrivati alla Home quando ormai era ora di cena, ad accoglierci c’erano Anna, sua nipote Kalyca, Richard con sua figlia Chiara, Irena (moglie di Paolo), Francesco e Alex. Inoltre altri che erano arrivati quel giorno Anna Rita e suo figlio Francesco/Acca, Lorenza, Anna/Chihuahua e Andrea.

Ci sentivamo ancora un po’ spaesati e non avevamo capito cosa ci aspettasse, ma fin da subito una sensazione ci ha colpito, si può definire come un piacevole calore, era proprio come sentirsi a casa.

Siamo stati accompagnati nelle rispettive camere e poi abbiamo cenato.

Anche i ragazzi di Milano e le ragazze di Monza hanno avuto problemi con i trasporti, il loro pullman ha ritardato di due ore e mezza e quindi sono arrivati solamente dopo cena.

Ci siamo sistemati in cerchio, chi sui divani, chi sulle sedie e ci siamo presentati. Subito dopo abbiamo fatto un gioco divertente per imparare i nomi degli altri.

Finalmente anche i ragazzi di Milano e Monza hanno potuto cenare e, infine, tutti a dormire.

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23 luglio: PIZZA PARTY DAY

La “morning rock star” della prima mattina è stata Anna, con la sua chitarra e la sua dolce voce.

Dopo la colazione, Alex ha iniziato la giornata con una presentazione sulla “Civil March for Aleppo”, a cui lui stesso ha partecipato, lasciando una vita agiata per rincorrere questa iniziativa umanitaria.

La marcia, durata dal 26 dicembre 2016 al 14 agosto 2017,  ha coinvolto 3.500 persone di 60 nazionalità diverse, con il fine di sostenere il popolo civile siriano colpito dalla guerra iniziata nel 2011.

Subito dopo abbiamo iniziato le prove della Flash Mob, che consisteva in un ballo.

La coreografia è stata ideata da Alex e Anna su tre canzoni (Show me love, Break the chain e This is me) e il messaggio che volevamo trasmettere attraverso i nostri passi e la musica era contro la guerra e qualsiasi forma di violenza.

Di pomeriggio ci siamo recati a Ičići, una località balneare non troppo distante dalla Home. Abbiamo preso il sole e ci siamo fatti il bagno. È stato divertente e rilassante.

La sera c’è stato il Pizza Party, al quale hanno partecipato anche delle persone, croate e non, del posto.

La pizza sfornata da Paolo era buonissima!

Dopo l’abbondante dose di pizza tutti insieme ci siamo messi a cantare vecchie canzoni italiane ed internazionali, con Anna e Kalyca alla chitarra.

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24 luglio: FLASH MOB DANCE DAY

 Anche questa giornata è cominciata con un meeting, questa volta però il tema era la clown terapia, con particolare riferimento a Patch Adams ed al film a lui dedicato con protagonista Robin Williams.

Le prove della Flash Mob sono andate decisamente meglio rispetto al primo giorno, ormai avevamo fatto nostra la coreografia.

Il pomeriggio siamo tornati a Ičići e alla sera ci siamo recati nel Korzo di Rijeka pronti per la Flash Mob Dance.

Eravamo tutti entusiasti e sebbene all’inizio abbiamo commesso qualche errore, il risultato è stato migliore di quanto sperato. Abbiamo ripetuto per ben 4 volte la coreografia, alla quale sono seguiti i Free Hugs.

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25 luglio: PARTENZA PER SUNJA

 Nel 1991 sono iniziate quelle che passeranno alla storia come guerre Jugoslave, in cui i nazionalismi e gli odi etnici ebbero la meglio sulla ragione e sulla solidarietà.

La guerra civile jugoslava può essere considerata come la più sanguinosa e disumana. Milioni di persone hanno perso la vita e hanno subito soprusi di una ferocia inaudita.

 Lungo le strade e nei paesi è possibile vedere i segni che la guerra ha lasciato sugli edifici.

 

Durante il tragitto verso Sunja noi, gruppo di Verona, abbiamo fatto sosta al museo della guerra di Turanj (Karlovac) ed abbiamo avuto la possibilità di incontrare alcune persone che sono state costrette a scappare e abbandonare le loro case, le loro proprietà e così le loro vite, tra cui Josip e Marija. Ci siamo recati a casa loro, a Karlovac, dove abbiamo conosciuto anche i loro nipotini, due bimbi dolcissimi. Ci hanno accolto con tanto calore e affetto, come se ci conoscessero da sempre. Ci hanno offerto cappuccino e torta, e ci teniamo a far presente che la torta di Marija è stata la più buona che avessimo mai mangiato!

 

Siamo arrivati a Sunja quando ormai era ora di cena. Anche in questo piccolo paese ci hanno accolto con moltissimo calore. Una tavola imbandita ci stava aspettando all’interno della biblioteca. Alla cena è seguito un incontro, in cui le persone locali ci hanno raccontato alcune cose riguardo alla vita nel paese.

Sunja è situata a soli 20 km. dal confine con la Bosnia, ci vivono circa 4.000 persone, di cui 250 sono bambini che frequentano la scuola primaria.

Anche se le ferite sono ancora aperte, queste persone ci hanno raccontato qualcosa riguardo al periodo in cui vi era la guerra, ad esempio, spesso accadeva che rimanessero senza mangiare, in quanto non potevano uscire dal paese per comprare cibo.

Quando si è fatto buio sono iniziati i primi lavori sul murales: è stato proiettato sul muro ed abbiamo iniziato a ricalcarne i contorni.

 

26 luglio: LA TERAPIA DEL SORRISO

 La mattina siamo stati tutti impegnati a lavorare ai murales, quello con il grande cuore rosso che avvolge il mondo (e che è simbolo dell’associazione) sulla parete della stazione dei bus, e quello di Bambi sulla parete della scuola materna.

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Questo murales del cuore è stato dipinto per la 71esima volta, ma questa è stata la prima in cui ci è stato chiesto di riportare quanto scritto sul retro del volantino dell’associazione.

Un messaggio d’amore, perché l’amore non tiene conto delle diversità che ci sono tra gli uomini, perché l’amore è la cosa più importante che esista ed è ciò che accomuna tutti.

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Il pomeriggio è stato davvero speciale: alcuni di noi, accompagnati da Paolo e Chihuahua, sono andati a fare clown terapia in un centro anziani. Sono poche le parole per descrivere ciò che lasciano nel cuore esperienze come questa, ma ciò che è certo è che si riceve più di quanto si da. In fondo, armati di parrucche e nasi rossi, non dovevamo fare altro che essere allegri e anche un po’ buffi. Non ci sembrava di aver fatto nulla di così speciale e invece le signore e i signori della casa di riposo sorridevano, ridevano e qualcuno si è anche commosso. Quei momenti ci sono serviti per farci capire che realmente basta poco per rendere felice qualcuno.

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La sera, prima di cena, ci siamo recati al parco di Sunja dove abbiamo ballato ancora una volta la Flash Mob Dance, coinvolgendo anche i ragazzi del luogo che si sono messi in gioco e hanno ballato con noi. Anche il sindaco è venuto a vederci ed in seguito abbiamo suonato e cantato alcune canzoni, in italiano e in croato.

Dopo la cena siamo tornati al parco per stare un po’ in compagnia delle persone locali e per salutarci, in quanto noi il giorno seguente avremmo fatto ritorno a Rijeka.

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27 luglio: L’ULTIMO GIORNO

La mattina abbiamo lavorato ai murales ed abbiamo ultimato i lavori. Dopodiché, di fronte al murales più grande, Josip, il simpatico fotografo di Sunja che ci ha accompagnato per tutto il tempo durante la nostra permanenza nel paese, ha consegnato un diploma a ciascuno di noi firmato dal sindaco in persona, per ringraziarci per il nostro lavoro.

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Siamo ripartiti per Rijeka verso l’ora di pranzo. Durante il viaggio di rientro abbiamo sostato in un luogo bellissimo affacciato su un punto del fiume Korana in cui si può fare il bagno e noi ovviamente ne abbiamo approfittato per rinfrescarci un po’.

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Durante la cena inoltre abbiamo festeggiato i compleanni di Kalyca e Rosa, che erano stati rispettivamente il 25 ed il 26 luglio. È stata una bellissima sorpresa!

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 La sera ci siamo riuniti tutti in sala ed è stato indubbiamente il momento più emozionante della settimana. Ognuno di noi ha detto qualcosa riguardo all’esperienza vissuta e che, ahimè, stava per terminare. Abbiamo aperto i nostri cuori e non tutti (io compresa) sono riusciti a trattenere l’emozione.

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Siamo giunti così alla fine di questo splendido viaggio, una magnifica esperienza che porteremo sempre nel cuore. Decidere di fare qualcosa per gli altri senza volere nulla in cambio ha dato realmente una svolta alla nostra vita. Abbiamo conosciuto persone simpatiche, generose e disinteressate, abbiamo stretto nuove amicizie, abbiamo fatto nuove esperienze. Chi mai lo avrebbe detto che avremmo dipinto un murales o dormito sul pavimento di una palestra? Ogni istante è stato divertente ed emozionante, un turbinìo di emozioni ci ha travolto, tanto che è stato quasi difficile dover tornare alla vita di tutti i giorni, ma una cosa è certa: siamo tornati con qualcosa in più. Qualcosa di bello da aggiungere al nostro bagaglio di esperienze.

 

“Fare volontariato significa impiegare il proprio tempo per aiutare gli altri, con questa esperienza sento di aver aiutato delle persone nel mio piccolo, con un sorriso, con un bel gesto, con un po’ di compagnia. È stata la mia prima esperienza, ma non sarà sicuramente l’ultima” – Kai  

“Si dice che l’unica regola del viaggio sia tornare diversi da come si è partiti ed io posso dire che questa meravigliosa esperienza mi ha cambiata davvero!” Sara

“Anche se non potranno rimediare a certi mali, dei piccoli gesti possono migliorare, anche per pochi istanti, le vite altrui”Enrico

“Con quest’esperienza ho capito che fare volontariato non significa solamente aiutare i più bisognosi, bensì donare la propria forza e la propria gioia, ricevendo al tempo stesso dalle persone un’enorme quantità di positività ed energia che fanno bene al corpo, al cuore e all’anima! Sicuramente dopo un’esperienza così si torna a casa diversi, più arricchiti, interiormente parlando.” – Rosa

“Stando a contatto con persone che hanno vissuto innumerevoli tragedie ho realizzato che ciò che noi abbiamo dato a loro è stato solo la metà di quanto loro abbiano dato a noi. A volte non ci si accorge di quanta fortuna abbiamo nella nostra società e penso che tutti dovrebbero fare un’esperienza simile per poterlo capire al meglio.” – Emanuela

 

Grazie a tutte le splendide persone che abbiamo conosciuto e che hanno condiviso con noi questi indimenticabili giorni.

A presto!

Greta

 

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