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Archive for gennaio 2019

Elisabetta è un cara amica in carrozzina che abita a Rijeka e che ha partecipato gli ultimi due anni alla mezza maratona locale. Era dieci anni che non tornava a Karlovac, sua città d’origine, dove vive sua mamma. Venerdì scorso le abbiamo dato un passaggio la mattina, l’abbiamo lasciata da sua mamma, abbiamo fatto un giro di visite e di distribuzione d’aiuti e siamo passati a riprenderla per riportarla con noi a Rijeka.

Una bellissima giornata!

Qui sotto: da Pero, Maja, Martina, Davor (e Ankica)

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Selfie con Elisabetta (in basso) e sua mamma (a destra).

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(Scritto da Irene)

Il 19 gennaio abbiamo organizzato, per il settimo anno consecutivo, la festa di compleanno “Celebrating Birthday, Celebrating Life” (Festeggiando i compleanni, festeggiando la vita). Siamo in diversi ad avere il compleanno in gennaio e ci piace dedicare un pomeriggio per stare insieme con amici e celebrare il fatto che ci è stato dato il dono della vita e dell’amicizia.

Ogni volta il nostro party è diverso ed ogni volta è meraviglioso. Quest’anno eravamo in circa 20 persone per un pomeriggio (con serata) pieno di risate e divertimento mentre abbiamo giocato, scritto biglietti d’auguri per i quattro festeggiati (Dionne, Ivona, Rolly e me), cantato canzoni e mangiato le delizie preparate un pò da tutti.

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E’ finito da qualche giorno uno dei campi invernali più ricchi di attività di ogni genere, come pure di nazionalità: hanno partecipato volontari italiani, croati, rumeni, ucraini, tedeschi, statunitensi, canadesi e marocchini.

Visto che Noemi e Alexandru hanno redatto un diario giornaliero su Facebook, ho pensato di riportare qui i loro scritti.

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GIORNO 1

Prima giornata in attesa dell’arrivo di tutti i partecipanti al campo.
Suddivisione ed impacchettamento beni umanitari e taglio legna.
Quest’anno, oltre alle varie lingue, nel campo si parla anche la lingua dei segni internazionale (Gabe, uno dei partecipanti, è non udente). Le storie delle persone sono incredibili ed è pazzesco come alcune scelgano di essere così felici e di dare così tanto nonostante le salite della vita…
Grata per i miei compagni di viaggio! (Noemi)

Giochi, gioia, una compagnia indimenticabile! La notte di Capodanno i giochi hanno stimolato la nostra creatività, al di là di ogni routine.
Poi una condivisione: ognuno di noi ha acceso una candela per il nuovo anno e raccontato le cose belle dell’anno passato. (Alexandru)

 

GIORNO 2

Prima visita da Danica, una signora che da un anno circa vive in questa “casa famiglia” e cioè una casa dove vivono una coppia con un figlio ed in due stanze hanno 4 posti letto per le persone anziane che non possono più stare sole, una specie di casa di riposo semi-privata.
Danica viveva con il marito a Suhodol, in una casa in montagna molto isolata e senza acqua corrente. Dopo la morte del marito il figlio, che vive in Serbia, ha deciso di metterla in questa struttura dove può essere accudita.
Abbiamo però trovato non più la Danica combattiva e vivace, ma una donna triste che aspetta di tornare nella sua casa, nonostante il disagio di avere la prima sorgente d’acqua a 1,5 km. e nonostante lì lei sarebbe completamente sola.
Il regalo più grande per lei oggi siamo stati noi… questo mi ricorda veramente di godermi ogni attimo e le persone che ho attorno come un dono meraviglioso.

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Eccoci dalla nostra nonna Anka, dovevamo passare per un caffè ed invece ci ha preparato un pranzo con tanto tanto amore e con tutto ciò che aveva.
Per lei avere ospiti il primo giorno dell’anno è un onore e per noi è stato un onore poter stare con lei.
Anka (una donna di 84 anni, 85 al 14 di gennaio) vive da sola, stare con lei ci ha scaldato il cuore. 

 

Visita da Barbara e famiglia.È stato bellissimo cantare ed emozionarci tutti assieme.
Queste persone hanno passato veramente delle cose terribili eppure erano lì sorridenti, con un sorriso che scalda il cuore.
Penso che le foto parlino da sole. (Noemi) 

 

E’ il giorno del dare: un sorriso, un abbraccio, una parola affettuosa, uno sguardo, un regalo, dai quello che hai, non preoccuparti che sia troppo poco. Forse per te è una cosa piccola, ma per l’altro è enorme. È stato un giorno speciale durante il quale abbiamo visitato 5 famiglie. Sono rimasto impressionato dalla gentilezza di queste persone che vivono in semplicità, anche se non sono riuscito a considerarle “povere” perché ci hanno offerto calore e gentilezza. Povero significa non avere niente da offrire. L’amore ti rende ricco. (Alexandru, nell’altro gruppo di visite)

 

GIORNO 3

Non è facile fare capire alla mente quello che dice il nostro cuore” (Alexandru)

Oggi ci abbiamo provato con il “Game of  Hearts” (il gioco dei cuori).
Nella mattinata abbiamo fatto un laboratorio divisi in due gruppi dove abbiamo cercato di capire quali siano i gesti quotidiani che individualmente possiamo fare per dare amore.
Nel pomeriggio ci siamo divisi in tre gruppi nel centro di Rijeka ed abbiamo messo in pratica alcune azioni semplici, ma che possiamo fare tutti nella vita di tutti i giorni.
Com’è andata? Sono successe delle cose incredibili!
Le foto sono poche perchè ci siamo vissuti le emozioni al 100%.
Incredibile come un piccolo gesto come regalare un cuoricino di carta ed augurare buon anno, ringraziare di cuore una cameriera per il suo lavoro, donare un piccolo fiore ad un persona sola, guardare una persona negli occhi e sorriderle, possa scatenare nelle persone una grande gratitudine ed in chi dona questo gesto una sensazione di pienezza…
Oggi una delle esperienze più belle di tutti i miei campi!
Sono così grata per questo e l’unico modo che ho per ringraziare è continuare a donare il mio tempo agli altri. (Noemi) 

GIORNO 4

Oggi abbiamo realizzato dei murales in Istria alla casa di riposo a Nedešćina, vicino a Labin, che ospita anziani e persone con problemi psichiatrici.
È stato molto bello perchè abbiamo disegnato e cantato con gli utenti nelle stanze che erano molto felici di avere compagnia e di non vedere più il muro bianco di fronte a loro.
Prima di pranzo un momento molto toccante per tutti, ci siamo riuniti ed abbiamo cantato e ballato con gli utenti e vedere la loro felicità ci ha riempito il cuore.
Gabriel ha anche dato spettacolo con due scenette di mimo.
Questo è veramente il mio posto nel mondo! (Noemi) 

GIORNO 5

Giornata di clownterapia al Dom Turnić di Rijeka.

L’amore guarisce in ospedale.
Il sorriso allevia depressione.
La gioia scaccia la tristezza.
Trasformare la malattia in arte.
Un momento speciale, un’esplosione di emozioni, questo significa che abbiamo una squadra forte. (Alexandru)

“Noi vivremo in eterno in quella parte di noi che abbiamo donato agli altri” (Salvador Allende)

 

GIORNO 6

Noemi ha gentilmente dedicato 5 ore ad insegnarci un corso di pronto soccorso. E’ stato davvero interessante e in parte anche divertente. Grazie Noemi!

 

Nel pomeriggio siamo andati a prendere Lidija e 4 bambini a cui fa il doposcuola e che provengono da famiglie disagiate. L’idea era di dedicare loro un momento speciale, con snack, musica, magie e infine l’apertura dei regali arrivati dall’Italia (grazie Paolo Tinazzi). Per motivi di privacy non possiamo mettere qui le foto, ma vi assicuro che è stato un bel momento!

Un altro momento speciale è stato riabbracciare Filip, accompagnato dalla sua ragazza Marija e dalla sorella Magdalena, venuto apposta da Sunja a passare un paio di giorni con noi e filmare alcune delle attività del campo.

Una nota speciale di merito e un enorme ringraziamento va all’instancabile squadra di boscaioli (Vero, Stefano, Fabio, Fabiano, Adriano e Paolo) che ha fatto un incredibile (e tanto utile) lavoro intorno a Home:

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(Scritto da Irena)

Durante questi anni di volontariato sono stata coinvolta in diversi tipi di attività natalizie anche se fare biscotti con persone con problemi mentali non mi era mai capitato prima.

Il Dom Turnić di Rijeka ci ha invitato a partecipare al “torneo di biscotti”. L’idea era quella di dividere i partecipanti in vari gruppi e vedere poi chi avrebbe prodotto i migliori biscotti natalizi. Io ero con la squadra degli ospiti in carrozzina, una era formata anche da giovani studenti venuti dalla facoltà di medicina.

Durante la prima fase della competizione, ad ogni squadra veniva affidato un pezzo di pasta, un matterello, dei tagliabiscotto, una teglia e 15 minuti di tempo per fare più biscotti possibile e correre in cucina per metterli nel forno. Questa parte è stata abbastanza facile e tutti i componenti della mia squadra si sono divertiti alla grande.

Mentre aspettavamo la cottura, abbiamo cantato, ballato e… riso tanto. L’atmosfera era fantastica.

A fine cottura, abbiamo avuto altri 15 minuti di tempo a disposizione per la decorazione. Qui è dove la vera sfida è iniziata perché abbiamo dovuto far capire agli altri componenti della nostra squadra che dovevamo decorare i biscotti, non mangiarli! Questo ha fatto innalzare ancora di più il livello di euforia perché i biscotti continuavano a sparire alla velocità della luce (anche se siamo riusciti a salvarne qualcuno per la decorazione).

Alla fine c’è stata la premiazione con la consegna di semplici premi, mentre i biscotti continuavano a sparire (mi sa proprio che erano quelli i premi più ambiti).

E’ stata un’attività semplice, ma organizzata in questo modo, con tanti ospiti e volontari presenti, è diventato un evento memorabile per tutti. Lo scopo era quello di creare un’atmosfera di gioia, d’amore, d’accettazione e di far sentire le persone importanti. E questo è esattamente quello che è successo.

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