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Archive for marzo 2024

Tanti auguri a tutti e che questa Pasqua possa portarci il desiderio di riconciliazione e pace duratura.

Grazie per il vostro supporto e incoraggiamento che ci permette di continuare a migliorare, giorno dopo giorno, questa parte di mondo.

Con tanto affetto.

I volontari di Per un mondo migliore

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Siamo stati invitati di recente alla sede della Caritas di Rijeka per ricevere un ringraziamento per la collaborazione offerta.

E’ stata una bella occasione per rivedere il vescovo (che ci ha consegnato l’attestato) e tanti altri amici e collaboratori che ogni giorno si impegnano, insieme a noi, per la realizzazione di “un mondo migliore”.

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Su invito di Lidija, siamo ritornati alla Fortica per dare una sistemata al giardino…

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Dato che ci sarebbe stata una presentazione del libro che Theresa ha contribuito a scrivere, insieme ad altri della ONG Balkanbrucke, un altro Meet Up si è svolto quasi spontaneamente a Berlino.

Michael ed io ci siamo incontrati a Monaco di Baviera. Siamo andati a prendere Rebin che avevamo incontrato diverse volte in Bosnia, ma che non vedevamo da due anni e Junus, storia simile. Che bello ritrovarsi in un contesto nuovo. Non senza le sue sfide, ma decisamente con la sensazione di progredire e muoversi nella direzione giusta.

Ecco il power bank che Rebin ha utilizzato nel suo ultimo “game”. Ora me lo ha dato affinchè io lo possa passare a qualche altro “giocatore” bisognoso.

A Berlino siamo stati accolti molto calorosamente dalla famiglia Adday in un ristorante siriano. Come vedete nella foto, un’accoglienza davvero deliziosa e abbondante.

Questi incontri sono momenti per rilassarsi, riconnettere, mangiare insieme, condividere storie, presentare la Walk e parlare di progetti futuri. E suonare canzoni insieme. Grazie Israele per esserti unito a noi con la tua bellissima musica.

A casa di Amloud abbiamo avuto il piacere di incontrare nuovamente Ashab che avevamo conosciuto a Velika Kladuša esattamente due anni fa, quando era ancora minorenne e si trovava nel campo di Miral.

Che bel giovanotto è diventato. Ecco qualcosa che ha scritto:

Venerdì 18.2.2022, in Bosnia.
Domenica 18.2.2024, in Germania.
(Questo testo è dedicato alle persone che mi hanno dato una nuova prospettiva, una nuova speranza, il coraggio di combattere la depressione nei momenti difficili e che sono state in contatto con me negli ultimi due anni. Tanto amore e grazie di cuore).

Venerdì 18 febbraio 2022
Un ragazzino è perso nei suoi pensieri, nel campo profughi di Miral a Velika Kladuša, un piccolo villaggio della Bosnia.
Cosa succederà in futuro?
Oh Dio, quando raggiungeremo l’Italia?
Se rimaniamo qui in Bosnia in queste condizioni, non avremo alcun futuro.
Pensieri così strani gli passavano per la mente quando all’improvviso arriva un ragazzo di nome Salman e gli dice che oggi sono venuti ad incontrarci alcune persone dall’Italia e deve andare in città ad incontrarle. Vuoi unirti a noi?
Ashab: chi sono quelle persone? Perché dovrebbero venire qui dall’Italia per incontrarti?
Salman: cavolo, aiutano i profughi, ho parlato con loro poco fa su Messenger, arriveranno in città verso l’una o le due del pomeriggio.
Per favore, vieni con me, sono persone molto gentili.

Quando arriviamo nel centro di Velika Kladuša ci sono circa 6 o 7 persone che ci salutano con entusiasmo. Con l’avvicinarsi del momento della preghiera del venerdì, queste brave persone sanno che questi due ragazzi pakistani, Salman e Ashab, sono musulmani, quindi ci mandano a pregare nella moschea.
Dopodiché andiamo in un bar (nella foto, quel primo incontro nel bar in Bosnia).


Poi andiamo a pranzo in un piccolo ristorante e trascorriamo lì circa 2-3 ore. Parlando con questo gruppo dall’Italia, si percepiva una netta sensazione di energia positiva proveniente da loro. C’era un barlume di speranza che la nostra vita non fosse così persa, anche se Ashab hai solo un paio di pantaloni, una maglietta, una giacca, scarpe vecchie (e ti fanno male i piedi a causa di queste scarpe). Hai provato ad entrare in Italia dalla Bosnia circa sei volte, ma purtroppo ogni volta vieni picchiato dalla polizia e respinto.
Alle 16.30 io e Salman siamo tornati al campo Miral.
Ma… questo incontro di 2-3 ore mi ha fatto davvero riflettere.
Queste persone sono venute dall’Italia per farci visita in Bosnia, spendendo tempo e denaro e pagando anche il nostro cibo. Ma comunque tutte queste persone sono felici. Cosa significa nell’era del materialismo di oggi? Chi è questa gente? Qual’è lo scopo della loro vita? Come fanno ad essere così felici?
Dopo averci pensato a lungo, ho fatto qualche ricerca su Google e ho scoperto che questo tipo di persone si chiamano attivisti per i diritti umani e operatori sociali. Amore per l’umanità e ogni razza, senza discriminazioni. Cercare di aiutare tutti è il segreto della loro felicità.
A quel tempo pensavo che un giorno anch’io sarei diventato un’attivista o un operatore sociale, avrei lottato per i diritti delle persone e le avrei aiutate. Proprio come queste persone mi hanno incontrato e mi hanno dato una nuova speranza, anch’io farò lo stesso.
E il mio viaggio inizia a Braunschweig, in Germania, dove inizierò la mia vita politica e di attivista. Dalle scuole di Braunschweig, dalle strade, dalla politica locale, dal Rathaus di Braunschweig, dal parlamento statale, al parlamento tedesco (Bundestag), parlo a favore dei giovani e dei diritti umani.
E arriva il momento in cui divento vicepresidente di diverse organizzazioni come Migrantifa Braunschweig. Lavoro come volontario con molte organizzazioni che aiutano i rifugiati. Quel ragazzo, una volta sconosciuto, ora il suo nome compare sui giornali.
Non aveva niente e oggi ha tutto. Gli piacciono i libri, oggi ha più di 200 libri, computer, iPad, molti vestiti, molte scarpe, una bicicletta e molte benedizioni date da Dio.
Non so come l’amore, il rispetto, la crescita di così tante persone come me siano avvenuti in così poco tempo perché ancora non conosco bene il tedesco.

Tutto questo per dirvi che le vostre piccole azioni funzionano. Cercare di aiutare gli altri può cambiare la vita e il proprio modo di pensare. Chissà quante vite cambieranno in seguito a questa “Walk of Shame”. Ringrazio tutti voi dal profondo del cuore. Se oggi vivo felicemente in Germania e ho ottenuto così tanto, allora sicuramente voi avete avuto un ruolo importante in tutto ciò.

Foto sotto: due anni fa, in Bosnia. L’incontro a cui Ashab fa riferimento.

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